Svezzamento tradizionale
- Il pediatra o il genitore decidono quando iniziare
- Si segue una tradizione che non è più al passo con le attuali scoperte scientifiche sui neonati
- Si tende a introdurre un pasto completo alla volta e a eliminare la poppata corrispondente il più velocemente possibile, seguendo un calendario prestabilito e delle tabelle che indicano quanto e cosa dovrebbe mangiare un bambino a quell'età
- Il bambino mangia ad orari fissi che spesso non coincidono con quelli della famiglia.
- Si propone il cibo in formato di pappe, omogeneizzati e baby food in generale (spesso perché si inizia troppo presto, per cui è necessario offrire cibo liquido). I sapori sono indistinguibili perché frullati insieme.
- Si imbocca il bambino con il cucchiaino
- Il bambino rimane tendenzialmente pulito e con lui anche il seggiolone, e il resto della cucina.
- E' il genitore che decide quando, quanto e cosa deve mangiare il bambino, spesso seguendo tabelle che sono generiche per l'età del bambino, ma non tengono conto del bambino specifico.
Autosvezzamento (se non sai cos'è leggi qui)
- Inizia quando il bambino è pronto (vedi articolo)
- Si basa su studi scientifici che considerano lo sviluppo fisico, motorio e cognitivo.
- Il latte rimane l'alimento principale e all'inizio il bambino fa solo assaggi di quello che mangia il resto della famiglia. Il latte non viene sostituito seguendo il calendario, ma si segue il naturale e graduale sviluppo del bambino.
- Il bambino mangia insieme ai genitori durante i pasti di famiglia.
- Il cibo che viene offerto è quello che mangiano anche i genitori, non frullato, ma tagliato in modo adatto alle capacità del bambino, così che possa sentire bene i singoli gusti e imparare a gestire le diverse consistenze.
- Il bambino prende da solo il cibo
- Inevitabilmente, all'inizio, il bambino sporcherà se stesso e tutto quello che lo circonda!
- In questo modo è il bambino che decide cosa e quanto mangiare ed è quindi un'alimentazione a richiesta, come lo era l'allattamento. In questo modo il bambino impara ad auto-regolarsi e a sentire e gestire la sensazione di fame e sazietà.
Anche se non è una differenza fra i 2 tipi di svezzamento, aggiungerei che spesso, in Italia, i pediatri che propongono lo svezzamento classico, propongono anche i tradizionali crono-inserimenti e cioè la modalità di introdurre i cibi gradualmente e sempre seguendo un calendario, allo scopo (erroneo) di ridurre o evitare le allergie. Spiegherò meglio in un altro articolo perché non è necessario farlo e perché si possono dare tutti i cibi fin da subito (6 mesi), tranne un paio di limitazioni non legate alle allergie.
Riassumendo
Da un lato, lo svezzamento tradizionale è un approccio che ormai fa sentire sicure le mamme e sembra più gestibile seguendo calendario e tabelle, ma non è validato dalla scienza e non promuove l'autonomia.
Dall'altro, l'autosvezzamento è un approccio che segue lo sviluppo naturale del bambino e gli lascia autonomia, consentendogli di imparare subito a gestire il cibo e le sensazioni di fame e sazietà, togliendo però un po' di "controllo" ai genitori.